Un evento epocale

Nel silenzio assordante dei nostri media si è svolto in questi giorni un evento che è destinato a cambiare la storia del mondo e modificare profondamente gli equilibri di potere nel pianeta. Il vertice a Riyad tra il Presidente della Cina Xi Jinping e i leader dei ventidue paesi della Lega Araba, capitanati dal principe ereditario saudita Mohammad bin Salman, durato quattro giorni, ha portato oltre a una serie di accordi commerciali per diverse decine di miliardi, soprattutto l’intesa di trattare il petrolio e le altre commodities dell’interscambio tra la Cina e il mondo arabo, non più in dollari ma in Yuan, la moneta cinese. In attesa che venga definito un nuovo accordo di interscambio tra le nazioni del Brics, cui i paesi arabi hanno chiesto di partecipare, e una nuova struttura del potere finanziario, con la creazione di un Fondo Monetario separato da quello anglosassone e di una Banca mondiale che si rivolga con spirito non rapinoso ai paesi terzi del mondo, accordo che nei voti dei partecipanti dovrà creare una moneta di interscambio diversa dal dollaro, cinesi e arabi hanno dato un colpo violento e forse mortale al petroldollaro.

Il progetto è creare una struttura internazionale basato sulla fiducia reciproca e sull’equilibrio che le istituzioni occidentali hanno irrimediabilmente perduto a causa delle dissennate politiche adottate negli ultimi anni. Sulla decisione dei sauditi ha pesato indubbiamente la decisione delle Banche occidentali di sequestrare i 300 miliardi di dollari depositati dalla Banca Centrale russa nelle istituzioni finanziarie dell’occidente come sanzione per la guerra in ucraina. E dato che tutti i paesi della Lega Araba hanno migliaia di ollari stivati nelle banche e nelle borse occidentali e possono temere analoghe ritorsioni nei loro confronti, la preoccupazione per questo inopinato atteggiamento degli occidentali, al limite dell’autolesionismo, ha fatto scattare numerosi campanelli di allarme e indotto i paesi della Lega a correre velocemente ai ripari, stringendo accordi con chi ha in mente di disegnare un nuovo equilibrio nel mondo e che non ha la forza né la possibilità di usare la finanza come uno strumento politico. Né i cinesi, né i russi, né gli indiani, sono cosi arroganti e presuntuosi come gli americani e gli europei da pensare di essere totalmente indispensabili e non si arrogano il diritto di decidere delle sorti degli altri paesi del mondo. Avvisavo di questo problema già qualche tempo fa, denunciando il grave errore tattico commesso dagli anglosassoni che si sarebbe risolto in un disastro strategico, in questo mio articolo.

Al Dio degli inglesi non credere mai!“, cantava anni fa Fabrizio De André, anticipando di qualche decina di anni il tema della narrazione che oggi è diventato decisivo per definire l’orientamento politico. De André non faceva altro che ripetere una cosa nota tra gli indiani d’America, ovvero che i bianchi anglosassoni hanno la lingua biforcuta e che delle loro parole non ci si può fidare. Tutto il resto del mondo capisce perfettamente che la narrazione occidentale della guerra in Ucraina è falsa come una moneta da tre euro, e ogni giorno esce fuori una notizia che ne conferma la falsità. L’ultima in ordine di tempo, è l’intervista alla Merkel che candidamente racconta che il vero scopo degli accordi di Minsk era di far guadagnare tempo all’esercito ucraino per renderlo in grado di combattere efficacemente la guerra con i russi e che nessuno in occidente voleva fare seriamente un accordo con la Russia. Questa poco edificante vicenda, è stata preceduta da una serie innumerevoli di menzogne conclamate sulle intenzioni “amichevoli” della Nato e degli occidentali nei confronti della Russia, dalla promessa di non espandere ad est l’alleanza Nato, alla dichiarazione davvero incredibile, che le basi missilistiche in Polonia avevano lo scopo di contrastare il pericolo di attacchi missilistici iraniani (!!!) ed altre innumerevoli e incredibili balle e corbellerie, compresa quella che i russi si bombardano da soli a Zaporizhzhya ed altre simili bestialità. D’altra parte americani e inglesi cosa possono aspettarsi quando nei paesi dell’oriente, in Africa, nel mondo arabo, in Sud America, nell’est europeo, ne hanno combinate di tutti i colori, bombardando, uccidendo, distruggendo, sostenendo dittatori sanguinari, in nome di presunti valori democratici e lasciando una lunga scia di sangue, morte e distruzione. Il resto del mondo conosce bene la lingua biforcuta degli occidentali e non gli crede più da tempo, e d’altra parte non è un caso che americani e inglesi e, in Africa, anche i francesi, hanno bisogno della scorta per viaggiare nella maggior parte dei paesi del cosiddetto terzo mondo, tanto è l’odio che hanno seminato e che viene coltivato nei loro confronti. Il piccolo particolare è che il cosiddetto terzo mondo comprende l”87% della popolazione, il 73% del PPPA del mondo, e la grande maggioranza delle materie prime e, con la crescita esponenziale di Cina e India, anche molti primati nella ricerca e nell’innovazione tecnologica. E insieme con la Russia, anche anche qualche migliaio di bombe atomiche, sufficienti per indurre l’occidente a trattare con cautela la questione della guerra al terzo mondo. Questo spiega a sufficienza perché la Russia deve essere “indebolita” e dissanguata nella guerra in Ucraina, affinché non le venga in mente di correre in soccorso ai paesi terzi quando gli anglosassoni cercheranno di imporre con le armi le loro volontà, che equivalgono agli interessi delle grandi multinazionali dell’occidente capitalistico.

La risposta all’evento di Riyad dei poteri occidentali non si è fatta attendere: le prime pagine sono piene di notizie sulla corruzione sparsa dai qatarioti a Bruxelles e dintorni per dare un’immagine positiva del mondiale di calcio che si sta tenendo in Qatar in questi giorni. Dopo aver esaltato per anni i paesi del Golfo, cercando di ingraziarseli e di attirare i loro investimenti, ora la vendetta del potere finanziario colpisce duro. La corruzione a Bruxelles è un fatto endemico, naturalmente, ma esce fuori solo a comando e non è un caso che i deputati incriminati siano italiani e greci: la narrazione anzitutto, come sottolineavo in questo mio articolo di due anni fa. Provai anche a scrivere una lettera aperta ai maggiori quotidiani nazionali, ma ovviamente nessuno l’ha mai presa in considerazione, nemmeno nella rubrica delle “Lettere al Direttore” cui era indirizzata. Tanto meno sono stati considerati gli argomenti della lettera. Figuriamoci, il servilismo qui imperversa molto più che negli Usa e in Inghilterra, dove qualche voce critica ancora si leva a contrastare le velleità guerrafondaie dei neocons. E dell’evento storico che si è svolto a Riyad non se ne trova traccia da nessuna parte. Appunto, la narrazione e la testa ficcata sotto la sabbia per non vedere, non sentire, non parlare (e soprattutto non far parlare). Finirà male, temo.

3 pensieri riguardo “Un evento epocale

  1. UN PERIODO DI GRANDE CONFUSIONE MENTALE CARATTERIZZA L’INIZIO DEL 2023. LA MASSA ITALIOTA NON HA PUNTI DI RIFERIMENTO, SALVO IL SOLITO TERRORISMO SANITARIO. IL PALAZZO NON CONOSCE LA REALTA’ DEL PAESE ! QUESTA DIVARICAZIONE CREA SPAZIO VUOTO SUBITO OCCUPATO DALLA MALAVITA DI TUTTI I COLORI E DI TUTTE LE RAZZE UMANE PRESENTI NEL TERRITORIO. STELVIO RISPONDE SQUADRISTICAMENTE: A NOI !

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