Mai come in questo momento ricordare la figura di Giordano Bruno è importante per ritrovare un pensiero che possa esserci di guida in un tempo in cui la follia del pensiero unico e la stupidità dei guerrieri in poltrona che sparano al nemico cattivo con il telecomando della televisione, ci sta pericolosamente portando a fare la guerra. Contro la stupidità c’è poco da fare: molti attribuiscono a Oscar Wilde un pensiero che non sta scritto in nessuna sua opera ma che ne riprende in pieno lo spirito: “Mai discutere con uno stupido, ti porta rapidamente sul suo terreno e lì ti batte inesorabilmente”. Il problema è che questa stupidità ci sta portando allegramente alla guerra nucleare che sarebbe probabilmente la fine dell’umanità. Vista la stupidità degli uomini, è probabile che la Natura si profonda in ringraziamenti, magari facendo crescere qualche fiorellino sulla loro tomba collettiva. Van Loon nell’incipit della sua fantastica storia universale, ha calcolato che ai suoi tempi, sarebbe bastato un cubo di ottocento metri di lato per contenere tutta l’umanità. E poi spingerla giù dalla cima del monte più alto della terra, dove sta in equilibrio precario (più o meno come ora), e dopo qualche minuto di gran frastuono e confusione, sull’umanità tutta sarebbe calato il silenzio definitivo. Il silenzio e l’oblio. Speriamo che non sia ancora arrivato il momento.
Ripropongo questo articolo di otto anni fa, con un colpevole ritardo di un giorno, ma ieri ho avuto una giornataccia, per il 423° anniversario della morte di Giordano Bruno. Morte sul rogo dell’intolleranza e della stupidità, rogo rivendicato dai servi del potere come giusto e coerente con il pensiero dominante, rogo che ricorda sempre i roghi che hanno contraddistinto i tempi più bui dell’umanità: dalla Biblioteca di Alessandria alla Casa dei Sindacati di Odessa che qualche delinquente oggi rivendica come liberatorio. Riscopriamo Giordano Bruno, ne abbiamo proprio bisogno.
Oggi ricorre il 415° anniversario della morte di Giordano Bruno che fu bruciato in Campo de’ Fiori il 17 febbraio del 1600. Giordano Bruno era un pensatore originale e libero. Immaginava un universo composto da infiniti mondi e questo era inconcepibile per la Chiesa di allora. Infatti, se davvero fossero esistiti infiniti mondi abitati, la rivelazione per questi come potrebbe avvenire? E la parusia, ovvero la seconda venuta del Cristo, sarebbe dovuta avvenire per tutti i mondi o comunque solo per la terra? E negli altri mondi come si potrebbe diffondere la voce ed il pensiero della Chiesa? Queste domande erano senza risposta, soprattutto se pensate in un ambito di potere. La Chiesa di Roma aveva il primato su tutte le altre chiese e quindi non poteva permettere che questo primato venisse messo in discussione, come peraltro stava avvenendo nel nord Europa e come era già avvenuto a oriente. Il pensiero di Bruno, per questo solo fatto fu ritenuto assolutamente eretico e contrario alle scritture e quindi da condannare senza appello. La Chiesa aveva soppiantato il sistema di potere dell’Impero e ne rappresentava la continuazione. I Papi nominavano e facevano decadere gli imperatori e controllavano la popolazione con l’esclusivo possesso della cultura. Questa cultura doveva essere conforme alle esigenze ed all’insegnamento della Chiesa, pena la scomunica e la bollatura di eresia. Per questa ragione Giordano Bruno fu bruciato sul rogo e con lui le sue opere.
Oggi, viviamo una situazione non molto diversa. Sta rinascendo nel mondo la logica del pensiero unico condotto dal fondamentalismo. Che questo fondamentalismo faccia riferimento all’islamismo, al liberalismo capitalista, al cristianesimo o ad altre ideologie non ha molta importanza. L’effetto è la rinascita delle intolleranze, verso il diverso, la pluralità, la discussione, la cultura.
Gli uomini continuano ad essere bruciati vivi perché esprimono un’idea diversa. Giorni fa un mio giovane amico algerino in qualche modo giustificava i fatti di Parigi dicendo che la rivista Charlie Hebdo offendeva tutto l’Islam, anche se si diceva contrario alle uccisioni. È questo il brodo culturale che ci porta alla rinascita dei fondamentalismi, l’offesa all’idea, all’immagine, al totem, è un’onta che deve essere lavata nel sangue. Io non ho messo l’avatar “Je suis Charlie” perché non condividevo affatto la linea della rivista. Non sono Charlie, ma difenderò fino alla morte il loro diritto di scrivere quello che vogliono e di discutere sulle loro idee con altre idee ed altri comportamenti. È fuori discussione il loro diritto a vivere ed esprimere i loro pensieri. È fuori discussione il diritto ad avere idee diverse ed esprimerle liberamente e senza paura.
Il capitalismo ha creato una società che, come avvertiva già Marcuse, genera uomini a una dimensione. È un fondamentalismo anch’esso, senza alcun dubbio. Il nostro compito è generare una pluralità infinita di pensieri, di azioni, gli infiniti mondi di Giordano Bruno. Senza alcuna remora né alcun timore di offendere qualcuno. E se qualcuno si sente offeso se ne faccia una ragione e combatta con le armi delle idee, se ne ha. Mai come oggi è importante andare a Campo de’ Fiori a commemorare questo grande filosofo e uomo che è stato Giordano Bruno. Contro tutti i fondamentalismi, il pensiero unico per la pluralità e la libertà di pensiero e di azione.
IL MIO NONNO MATERNO N.U. FRANCESCO CONTI, OGNI 20 SETTEMBRE ESPONEVA UN GRANDE QUADRO AD OLIO DI GIORDANO BRUNO ! (PURTROPPO IL QUADRO E’ ANDATO DISTRUTTO NEL BOMBARDAMENTE DA PARTE DEGLI AMERICANI CHE DISTRUSSE UN INTERO QUARTIERE AD AREZZO COMPRESA PARTE DI CASA MIA – VIA MARGARITONE 30 AREZZO NEL DICEMBRE 1943 !) STELVIO
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