Gli eventi di questi ultimi giorni mi hanno convinto che una forza irresistibile ci sta portando dritti a fare la guerra, e che questa sarà probabilmente nucleare. Mettiamo in fila gli eventi per cercare di districarci. Al di là della propaganda di guerra dei media occidentali, che qualche analista militare ha paragonato alla propaganda nazista sulle meravigliose armi che avrebbero rovesciato le sorti del secondo conflitto mondiale, la guerra sta andando male per gli ucraini. I russi, dopo gli errori strategici iniziali, hanno abbandonato da tempo l’idea di riuscire a determinare un cambiamento politico in Ucraina, e si sono attrezzati per una guerra di lungo periodo per raggiungere gli altri obiettivi dichiarati, la smilitarizzazione, la denazificazione, la liberazione (id est annessione) del Donbass e delle altre regioni russofone dell’Ucraina, e stanno conducendo una guerra di demolizione delle strutture industriali, energetiche, logistiche e di collegamento del paese.
Allo stesso tempo attaccano, con la logica del rullo compressore, senza porsi l’obiettivo della conquista territoriale, ma quello della massima distruzione di mezzi militari, armi di difesa e di offesa, e soldati ucraini. L’Ucraina non ha la possibilità di resistere a lungo a una tattica del genere, nemmeno se arrivassero davvero i carri armati promessi dall’Occidente che lo supporta con armi di ogni genere e denaro in quantità, ma pur sempre insufficiente per le necessità del paese. Non basterebbero i circa 200 carri armati promessi, di cui la maggior parte forse arriverà l’anno prossimo, forse non ne basterebbero 2.000 per vincere la guerra, anche perché non ci sono uomini a sufficienza per portarli in battaglia, e addestrare i carristi non è una cosa che si fa in poche settimane, così come occorrono mesi per addestrare piloti a usare gli F16 che sembra possano essere forniti agli ucraini.
Nel 2022, gli Usa hanno speso 60 miliardi di dollari per la guerra in ucraina, e la cosa curiosa è che questa è esattamente la cifra in più che i cinesi hanno investito nel debito pubblico americano rispetto all’anno precedente. Questo significa che la Cina sta finanziando gli Usa nella guerra in Ucraina? In un certo senso i cinesi hanno tutto l’interesse a che questa guerra duri a lungo e impegni gli americani il più possibile. Allo stesso tempo, i russi dovranno chiedere aiuto e dipenderanno sempre di più dal dragone cinese per ogni genere di fornitura. Insomma, i cinesi stanno prendendo due piccioni, quello russo e quello americano, con una sola fava.
Questa storia fa ovviamente, imbestialire quelli negli Usa che vedono nella Cina il vero avversario da battere: aver favorito il riavvicinamento di Cina e Russia, e la loro alleanza che da economica e finanziaria si sta rapidamente trasformando in strategica, sembra un errore gravissimo e puerile.
La Cina sta prendendo con decisione lo spazio vuoto lasciato da americani ed europei nella politica mondiale. Non a caso il riavvicinamento tra Iran e Arabia Saudita, che comporterà la fine della terribile guerra nello Yemen e che è stato sancito dall’accordo firmato dai due paesi che, oltre al ripristino delle relazioni diplomatiche, comprende anche collaborazioni in campo economico e finanziario, è stato opera della diplomazia cinese che farà da garante dell’accordo. E’ stato anche annunciato che il Presidente iraniano andrà a Riyad prossimamente, e poi forse, il monarca saudita andrà a Teheran, a ricambiare la cortesia. Il tutto alla faccia degli americani cui invece i sauditi hanno sbattuto le porte in faccia, così come le hanno sbattute agli svizzeri negando un intervento economico per salvare Credit Suisse dal fallimento. Ho già scritto in un altro articolo che i paesi del Medio Oriente stanno abbandonando il sistema finanziario occidentale e i problemi del sistema bancario, checché ne dica la Lagarde, sono solo all’inizio se arabi, cinesi e indiani se ne vanno dall’Occidente. Oltre ai russi cui gli svizzeri hanno improvvidamente chiuso le porte in faccia, cosa che non hanno fatto nemmeno con i peggiori gerarchi nazisti durante la seconda guerra mondiale.
A sottolineare il suo ruolo nel mondo, facendo imbestialire americani ed europei, Xi Ping ha pensato bene di andare a passare tre giorni a Mosca per stringere accordi e rapporti con la Russia, rinforzare le relazioni economiche, forse fornire sistemi di armi complessi o parti essi in cui i russi sono rimasti indietro (come ad esempio le tecnologie per i droni che, sembra vengano fornite da aziende cinesi in pezzi che vengono assemblati in Russia), ma soprattutto discutere della possibilità che la Cina faccia da mediatore per la guerra in Ucraina. A latere, visto che a Mosca proprio in questi giorni e certamente non a caso, si tiene la conferenza “Russia-Africa in un mondo multipolare“, cui partecipano delegazioni parlamentari di 40 stati africani su 54, a riprova del fatto che la Russia è sempre più isolata nel mondo, la folta delegazione cinese non mancherà di tessere interessanti fili di seta con questi delegati, visto che in Africa i cinesi sono sempre più presenti con un ruolo fattivo e costruttivo, e per questo, tra l’altro fatti oggetto di attacchi da gruppi di terroristi finanziati da francesi e americani, com’è accaduto giusto ieri in Repubblica Centroafricana.
Ovviamente i francesi hanno subito accusato la Wagner per questa efferata uccisione di nove impiegati di una miniera d’oro nel paese, ma in Africa non ci crede nessuno, e tanto meno in Cina. In Africa perché i francesi li stanno cacciando a forconate via da buona parte del continente e chiamano i russi per aiutarli a combattere i terroristi finanziati e armati dagli occidentali; in Cina perché sembra evidente che questo attentato arriva proprio il giorno prima dell’arrivo di Xi Ping in Russia non a caso. Così come non è certo un caso, che giusto qualche giorno prima della visita di Xi Ping, il Tribunale internazionale dell’Aja ha spiccato un mandato di cattura per Putin per la presunta tratta di bambini ucraini. Una ignobile farsa che dimostra la totale subordinazione di queste sedicenti istituzioni ai voleri degli americani che, peraltro, nemmeno hanno riconosciuto il tribunale Internazionale e che, a suo tempo, hanno sanzionato pesantemente, la Presidente in carica e i membri della Corte perché avevano osato avviare un’indagine sui crimini commessi dagli Usa in Afghanistan. Guarda caso, quell’inchiesta fu poi velocemente chiusa, ma ancora oggi gli Usa rifiutano di dare notizie alla Corte temendo che poi possano essere usate contro di loro. Però, se poi accusano la Russia e Putin, con accuse ridicole e assurde, allora il Tribunale Internazionale diventa una grande istituzione da difendere. Ma che schifo.
Le reazioni isteriche degli occidentali alla visita di Xi Ping e al ruolo della Cina, hanno raggiunto il culmine proprio oggi, con le dichiarazioni a raffica di Biden, Blinken, Borrel e altri portavoce dei neoconservatori americani che hanno rigettato a priori ogni tentativo di pace proposto dai cinesi con l’argomento, per la verità risibile, che un cessate il fuoco in questo momento, cristallizzerebbe le conquiste territoriali russe, mentre l’ordine mondiale deve essere ripristinato con l’integrale ritiro dei russi da tutti i territori ucraini compresa la Crimea.
In altri termini, il cessate il fuoco sarà possibile solo quando i russi saranno stati ricacciati da tutti i territori, compresi quelli che la Russia considera propri da sempre, come la Crimea che solo un Krushev più brillo del solito, decise di unire amministrativamente all’Ucraina ancorché la Crimea fosse russa sin dalla fine del ‘700. Ma Krushev era ucraino e a volte beveva troppo. Questo significa che gli americani vogliono la sconfitta della Russia e la de-russificazione di Donbass e Crimea, dove la stragrande maggioranza della popolazione è russa e parla il russo. Per i russi questo è inaccettabile, ovviamente, e non dico per Putin, ma proprio per tutti i russi, che si sentono attaccati dall’Occidente per l’ennesima volta negli ultimi ottocento anni e difenderanno la loro patria come hanno fatto anche nelle terribili condizioni della seconda guerra mondiale, in cui sono stati uccisi 30 milioni di russi per realizzare il progetto di Hitler di sterminare i popoli slavi oltre agli ebrei. Hanno resistito e vinto allora, e resisteranno anche stavolta all’ennesima guerra dell’occidente. Che ormai è stata anche dichiarata, come hanno detto l’improvvida ministra degli esteri tedesca Annalena Baerbock al Parlamento europeo, e l’ambasciatore polacco in Francia, Rościszewski, che in un’intervista a un canale televisivo francese ha dichiarato che la Polonia entrerà in guerra se Kiev non avrà la vittoria. Insieme agli stati baltici, costituiranno di nuovo il regno di Livonia che organizzò diverse crociate contro i russi di Novgorod, con il sogno, peraltro già realizzato nel ‘400, di un impero polacco dal Baltico al Mar Nero.
I russi hanno detto chiaramente che se vedessero messa in pericolo l’esistenza dello stato russo reagirebbero usando le armi nucleari e ne posseggono abbastanza per distruggere il mondo intero due o tre volte, ma non sembra che qualcuno si preoccupi di questa possibilità, che anzi in alcuni circoli neocons viene data quasi per scontata, con l’illusione forse di riuscire ad uscirne indenni o con poche perdite. Alla fin fine, ai neocons americani che dominano la politica estera da almeno vent’anni, da quella assurda e ingiustificata invasione dell’Iraq che causò milioni di vittime per una provetta di bicarbonato, agitata da Colin Powell all’Onu come prova del fatto che gli iracheni possedessero armi chimiche, non importa un fico secco che l’Europa venga distrutta da una guerra, anzi è proprio quello che vogliono, così potranno poi dedicarsi a distruggere la Cina. Nell’idea dei neocons l’espressione “mondo multipolare” è una bestemmia nel tempio. Solo loro hanno il diritto di dettare le regole e tutti devono seguirle, che lo vogliano o meno.
Non credo che negli Usa ci siano forze sufficienti per rovesciare il tavolo dei neoconservatori e relegarli nella pattumiera della storia. Trump in qualche modo ci ha provato, e anche Ron Davis sembra orientato nella stessa direzione, ma dubito fortemente che riusciranno a prevalere.
Nel frattempo in Russia, Medviev dice chiaramente che le istituzioni internazionali hanno ormai fallito e sono divenute lo strumento del potere degli anglosassoni. Aggiunge che la Russa farebbe bene a ritirarsi dall’Onu e non dubito affatto che questo avverrà non appena si sarà delineato un ordine mondiale diverso da quello a guida americana. E con la Russia, usciranno dall’Onu la maggioranza dei paesi del mondo che non sopportano più la prepotenza e l’arroganza degli occidentali né tanto meno, la loro irresistibile propensione alle rapine e al tradimento.
La “coalizione dei volenterosi”, fatta essenzialmente da polacchi e baltici, si sta preparando ad entrare in guerra, con il richiamo dei riservisti e la mobilitazione, per ora parziale. Forse parteciperanno anche società private sulla falsariga del gruppo Mozart che tuttavia, si è sciolto per i latrocini commessi dai suoi capi, ma gli americani sanno fare di meglio e potranno partecipare direttamente tramite una delle loro società private, così come i russi partecipano a varie guerre in giro per il mondo con la Wagner. E dato che il tracollo dell’esercito ucraino non è molto lontano, non ci sarebbe da meravigliarsi se questi signori entrassero in guerra per evitarlo. Non sarebbe un’entrata in guerra formale della Nato, e quindi non scatterebbe l’articolo 5 del trattato, ma quando cominceranno a piovere missili pure su Varsavia o Vilnius, che faranno gli americani? E che faremo noi, che stiamo nella Nato e potremmo essere chiamati ad intervenire? Con l’attuale governo che non ha esitato un attimo a rifornire armi moderne all’Ucraina ed addestrare a due passi da qui, sul bel mare di Sabaudia, i soldati ucraini che dovranno usarle nella guerra, c’è il rischio che ci ritroviamo a fare la guerra senza nemmeno accorgercene. Questi stanno usando la tecnica della “rana bollita” e quando l’acqua arriverà ad ebollizione sarà troppo tardi per uscire dalla padella. Sarà il caso di svegliarci da questo torpore e smetterla di fare gli struzzi, nascondendo la testa sotto la sabbia per non vedere. Perché loro ci vedono lo stesso e con tutte le basi Usa che ci troviamo nel nostro beneamato paese, le atomiche farebbero parecchio male.
Tristezza infinita
Purtroppo, hai ragione, Domenico.
Un abbraccio
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