Confesso che non avrei mai creduto di dover fare l’elogio di Berlusconi, dopo tutto quello che ne ho scritto e detto nei trent’anni passati. Oddio, non rinnego nulla, ovviamente, ma non avrei mai creduto che una sua qualche azione potesse trovarmi completamente d’accordo e mi inducesse a parlarne bene, Il suo modo di pensare il mondo, di fare politica, di immaginare l’Italia e l’Europa, di considerare le persone, soprattutto le donne, le sue manie di grandezza, insomma, non c’è niente che abbia mai suscitato in me una qualche seppur vaga forma di approvazione. Non l’ho mai nemmeno considerato un avversario politico: sia perché non faccio politica da tempo e quando la facevo Berlusconi stava ancora cantando le sue canzoni sulle navi da crociera, sia perché l’ho sempre considerato semplicemente un plutocrate che, come tutti i plutocrati, usa il potere per farsi gli affari suoi e, al massimo, quelli dei suoi amici, non certo della gente né del suo paese. Ripensandoci, tuttavia, devo dire che certe sue relazioni con la Russia e con la Libia un senso che andava al di là degli affari che faceva, in effetti ce l’aveva. Ma poi è stato travolto dagli eventi e da forze ben più potenti di lui e dei suoi amici, ed è stato costretto a mettersi da parte senza protestare, Non ci voleva molto, in fondo era fortemente ricattabile e sotto continuo schiaffo delle Procure di mezza Italia e non solo. ma che avessero una qualche utilità ce ne accorgiamo ora, quando ci servirebbe come il pane una Libia e una Russia amiche e generose fornitrici di petrolio ed altre simili utilità che invece sono diventate appannaggio di ben altri concorrenti.
Però l’onestà intellettuale consiste proprio nel fatto di riconoscere anche a chi sta alla parte opposta alla tua di aver detto o scritto qualcosa di giusto, ovviamente quando questa cosa è importante. E il Berlusca questa volta ha preso il coraggio a due mani e ha detto chiaramente che lui con Zelensky non ci avrebbe proprio nemmeno parlato, perché ne ha una considerazione pessima di uno che sta facendo massacrare il suo popolo per gli interessi di altri, e che sarebbe bastato applicare gli accordi di Minsk e non sarebbe successo nulla. Oltre a una posizione chiara e forte sulla guerra e sulle responsabilità di essa, un attacco esplicito e forte alla Meloni, che con Zelensky ha fatto subito pappa e ciccia, come si dice a Roma, così come ha fatto con la Nato, con gli Usa, e molte altre giravolte senza vergogna alcuna, dal giorno dopo l’elezione a Presidente del Consiglio fino ad oggi. Non ci meravigliamo di nulla, ovviamente, ma insomma, un poco di decenza!
Figuratevi quello che è successo dopo simili dichiarazioni! Subito Palazzo Chigi ha fatto sapere l’assoluta fedeltà alla Nato e l’appoggio incondizionato del Governo all’Ucraina, i servitorelli sciocchi sedicenti giornalisti hanno dato ampio risalto alle invettive dei nazistoidi di Kiev contro Berlusconi, e sul Corriere della Serva è apparso persino un articolo in cui dall’entourage di Berlusconi trapela che lui sarebbe stato sviato dalla propaganda di Mosca, come se si trattasse di un vecchio rincoglionito qualunque. A me sembra francamente difficile che qualcuno vicino al Berlusca se ne sia potuto liberamente uscire con una roba del genere, e quindi credo alla solita panzana del Corriere, un tempo sede di giornalisti degni di questo nome e ora ridotto ad ospitare i servi dei servi che sproloquiano su tutto e tutti a comando del padrone. Sta di fatto che il Berlusca ha detto quello che pensa e l’ha detto chiaro e forte. E bravo il Berlusca, finalmente qualcuno che rompe chiaramente questa cappa stomachevole di menzogne, servaggio, clamorose bugie, idiozie spacciate per profonde verità e vergognose falsità, con cui politici, giornalisti, televisioni e imbonitori vari cercano di nascondere alla gente quello che sta realmente succedendo, e cercano di convincere gli italiani ad andare allegramente a farsi massacrare al fronte nella prossima guerra ventura.
Dopodiché mi sono posto una domanda: Berlusconi non fa mai niente per caso, e che non avesse una gran simpatia per Zelensky e la sua causa lo si sapeva da tempo. E allora perché proprio ora e non – per esempio – tre mesi fa o l’estate scorsa? Il primo (giocoso) pensiero, è stato che l’ha mosso l’invidia di vederlo invitato a Sanremo, in un’edizione che ha visto il trionfo del “famolo strano”, arte in cui lui è certamente stato un maestro e che, tuttavia, non gli ha portato non dico l’invito a partecipare, ma nemmeno una citazioncella tra le pieghe dello spettacolo (se così si può chiamare quel coacervo di nullaggini andato in onda a spese dei contribuenti).
Messo da parte il gioco, sento su La7 che Alessandra Ghisleri, Direttrice di Euromedia Research, dichiara che la maggioranza degli italiani la pensa come Belusconi su Zelensky e la guerra in Ucraina, e allora mi viene il dubbio che il vecchio Berlusca, da animale politico qual è, abbia voluto aprire una campagna di scontro all’interno della maggioranza su un tema che preoccupa molto gli italiani, per riprendere un po’ di quella visibilità che negli ultimi mesi aveva decisamente perduto. E’ possibile, ma secondo me non basta a giustificare un attacco frontale di queste proporzioni.
C’è dell’altro, e la mia idea è che il clima verso Zelensky negli Usa e nel mondo stia decisamente cambiando e volgendo al peggio. I segnali sono molteplici, a partire dalle dichiarazioni della Merkel e di Macron sulle reali intenzioni dell’Ucraina e degli Usa quando furono presi gli accordi di Minsk, ovvero che era necessario dare tempo all’Ucraina di prepararsi per la guerra che sarebbe certamente arrivata e che nessuno ha mai pensato ad applicare seriamente gli accordi sottoscritti. Poi quelle di Bennet, primo ministro di Israele all’epoca dello scoppio del conflitto, che si era proposto come mediatore ed era stato fermato da americani e inglesi. E l’articolo di Seymour Hersh, che per la nostra stampa è passato da “leggendario premio Pulitzer” a “controverso giornalista“, visto che racconta come l’idea dell’attentato al North Stream sia partita già da prima dello scoppio del conflitto e che è stato Biden a dare il segnale per far saltare in aria il gasdotto che aveva consentito alla Germania una ventina di anni di crescita prospera con l’energia a basso prezzo. Per proseguire con la riluttanza dei paesi europei che contano (non parlo né dei chihuahua baltici né della Polonia che sogna di ricostruire il suo impero, ma della Germania e della Francia) che manderanno i carri armati, forse, non si sa se armati per davvero, senza tecnologie di ultima generazione, un po’ per volta e notificando ai russi da dove partono e dove arrivano, se arrivano. Alla fine, saranno in tutto un centinaio, forse duecento nel corso di quest’anno 2023, e non sposteranno quasi niente dell’esito del conflitto, visto che sono meno della produzione russa di carri armati di un mese.
Biden è stato richiamato all’ordine con qualche pallonata in testa, e ha dovuto prendere atto che ai suoi padroni non importa un fico secco dei suoi affari e di quelli di suo figlio in Ucraina, dove il danno è stato fatto ed è ora di passare a incassare con la ricostruzione, mentre gli interessa molto di più che ci si prepari seriamente alla guerra prossima ventura con la Cina, che è percepita dagli americani tutti come una seria minaccia, molto più della Russia e dell’Europa. Anche perché con l”inflessibile guardia dei polacchi e senza un gasdotto autonomo, sarà difficile che gli europei possano riprendere rapporti economici seri con la Russia, insomma tornare a fidarsi gli uni degli altri, prima di almeno un ventennio e, se pure si scambiassero quattro carabattole, non saranno certamente quelle a cambiare il corso degli eventi. Gli europei si sono spaventati abbastanza per comprare dalle fabbriche americane, armi a tutta manetta per i prossimi vent’anni con i generosi finanziamenti del FMI che provvederanno anche a ricostruire l’Ucraina a spese nostre e guadagni delle imprese americane. Insomma, adesso che ne hanno un gran bisogno, gli americani torneranno a stampare container di dollari con cui inonderanno l’Europa intera. Il mondo, quello poco o niente, visto che la maggior parte dei paesi del mondo sembra che si stiano orientando verso altre monete, seguendo i pifferai cinesi e russi che li stanno convincendo a fare a meno del dollaro. Però, se vogliono mettere un chip in Ucraina sempre dallo Zio Sam devono passare, e poi ci sarà la guerra con la Cina prima che il dollaro subisca colpi decisivi.
Berlusconi qualcosa sa e molto ha intuito, visto che è tutt’altro che rincoglionito e fiuta la direzione che il vento sta prendendo. E così prende decisamente le distanze da uno Zelensky forse destinato a scomparire dalla scena, se non a fare una brutta fine in tempi relativamente brevi. Gli americani non possono permettersi due fronti di guerra aperti e che assorbono energie come idrovore. Quindi tregua e magari guerra a bassa intensità in Ucraina, e tutte le risorse destinate a fare la guerra alla Cina e lì sarà davvero dura. E chissà se non sogni di riuscire a riportare Putin e la Russia nell’alveo occidentale, non dico per fare da potente supporto nella guerra contro la Cina, ma magari per staccarlo dai cinesi ed evitare che partecipi con le sue seimila testate nucleari. Ma questo, forse, non è nemmeno un sogno, è un incubo.
L’uscita improvvida e farneticante di Berlusconi sulla distorta visione dei fatti della guerra iniziata dai putiniani che nel 2014 invasero il Donbass Ucraino, é totalmente frutto e aderente alla disinformazione che la propaganda russa alimenta da anni in Occidente e nel mondo intero, nonostante le prove attestanti esattamente il contrario, ovvero l’invasione camuffata di truppe dell’esercito russo già 9 anni fa sia nel Donbass che in Crimea violando uno Stato sovrano alla faccia di qualsiasi norma di diritto internazionale. Berlusconi continua a sparare strumentalmente stupidaggini e visioni false a proprio uso e consumo, e purtroppo c’è qualcuno, o ignorante o in malafede, che ancora ci crede e lo segue. Son d’accordo, è senz’altro un plutocrate e un abile approfittatore politico di certe situazioni sociali e politiche di stress per portarle a proprio vantaggio, una persona che guarda solo individualisticamente ai suoi affari e obbedisce alla sua smania di potenza e protagonismo, per cui non mi meraviglia affatto che abbia fatto queste scellerate affermazioni in prossimità dei voti regionali in Lombardia e Lazio, per poter trarre vantaggio dal vento che soffia in Italia ovvero senz’altro per la sentita e condivisibile paura di un’estensione della guerra che ci possa riguardare in un prossimo futuro come Europei e Italiani, preoccupazione senz’altro comprensibile, ma che non deve distroglierci dal fatto che esiste un Paese ed un popolo Europeo, che vuol da anni far parte dell’Occidente Europeo e dei nostri valori demicratici, aggredito dalla smanie imperialistiche e antistoriche della megalomania di Putin e della sua cerchia.
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MOLTO PROBABILMENTE IL VENTO IN POPPA PER LA MELONI STA CAMBIANDO ANCHE PER DECISIONE DEI “SOLITI INVISIBILI” CHE COMANDANO REALMENTE. E IL BERLUSCA STA PREPARANDO LA SOPRAVVIVENZA DELLE SUE LUCROSE ATTIVITA’. UNA COSA E’ PIU’ CHE EVIDENTE: I PARLAMENTARI TUTTI – DI MAGGIORANZA ED OPPOSIZIONE – VIVONO BLINDATI NEI PALAZZI E NON CONOSCONO LA REALTA’ DELLA VITA DEI CITTADINI CHE PRETENDONO DI GOVERNARE. L’ALTA ASTENSIONE E’ UN SINTOMO DI QUESTA ANALISI FATTA DAL SOTTOSCRITTO, UN GIOVANE MENTALMENTE DI ANNI 94.
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