
Prospettive economiche per l’Italia con la guerra in corso
Lasciate perdere le sciocchezze che raccontano i politici nostrani che, pur di servire il loro padrone americano, sono capaci anche di farti credere che possiamo costruire in sei mesi impianti che producono energia dal metano delle latrine pubbliche (gli antichi vespasiani da ripristinare al più presto) e che gli asini volano (su questo, devo dire che non avrebbero tutti i torti, viste le fulminanti carriere di certi asini che “volano” nell’empireo della politica). D’altra parte, li avete votati e ora ve li tenete così come sono, ignoranti, voltagabbana, poltronari, ipocriti e servi del potere finanziario. Per chi vuole riflettere, offro in comunicazione questo report dell’ufficio studi del noto sito di complottisti e “no–vat-telappesca” (neologismo che propongo per indicare tutti quelli che non la pensano esattamente come il mainstream vorrebbe che (non) pensassero) che si chiama Banca D’Italia. In questo report, fottendosene delle minchiate dei politici, si dice chiaramente che se la guerra finisce domani mattina, la crescita del Pil dell’Italia si attesterebbe quest’anno intorno al 3% (rispetto all’ottimistico 4,2% delle precedenti previsioni), se durasse ancora due o tre mesi, la crescita sarebbe non superiore al 2%, e che se invece la guerra durasse a lungo, si entrerebbe per almeno due anni, in una spirale recessiva per cui il Pil calerebbe di almeno lo 0,5% all’anno. Il tutto per le conseguenze delle sanzioni imposte alla Russia per andarci a fare la guerra per conto degli americani.
Continua a leggere “Prospettive economiche per l’Italia con la guerra in corso”