Auguri e buoni propositi per il 2023
Auguri a tutti per il Nuovo Anno, con l’espressione tipica degli antichi romani che brindavano ad Anna Perenna, la dea che portava il nuovo anno nelle società gilaniche. Ceteris (dies) (dedicabuntur) Annae Perennae, come ci ricorda Ovidio nei Fasti per la festa delle Idi di Marzo, quando prima di partire per la guerra, i legionari andavano a Villa Glori a portare un voto alla Dea e poi si imboscavano dentro una fratta con la loro donna per brindare e fare l’amore tutta la notte. Non erano molti quelli che avevano una donna, allora, e Ovidio riferisce che erano considerati molto fortunati gli uomini che potevano fare questo rito che risale a un’epoca antecedente il ratto delle Sabine, perché poi le donne ce l’avevano più o meno tutti. Perciò, se siete cosi fortunati da avere il vostro amore con voi, andate all’altare di Anna Perenna (sta dietro Piazza Euclide a Roma, l’hanno trovato una ventina di anni fa scavando per fare un garage sotterraneo), dedicatele la vostra statuina di buon augurio e cercatevi una fratta dove fare l’amore e bere il vino che porta all’oblio, che del domani non v’è certezza alcuna, come ci ricorda Lorenzo il Magnifico.
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