Cronache da una società detestabile

preventivo ConTe1La società italiana sta diventando sempre più detestabile. La situazione è talmente incancrenita che non credo ci possano più essere rimedi diversi da un totale azzeramento e ricostruzione. Ma ci vorranno generazioni per farlo. Vorrei fare di queste cronache una specie di rubrica, raccontando le cose più assurde che possono capitare nella vita quotidiana. Il sistema riesce a far diventare difficili se non impossibili persino le cose più semplici, ed ovviamente sempre in danno dei più deboli. Mi rendo conto che non serve a molto, visto che i miei articoli sono letti, al più, da qualche migliaio di persone, mentre il sistema racconta le sue ignobili bugie raggiungendo ogni volta milioni di persone, ma almeno mi sfogo e invito i miei lettori a fare altrettanto, sia nei commenti sia segnalandomi le loro cronache di ingiustizia quotidiana. Il problema è che viviamo in un ambiente in cui la truffa e l’inganno sono considerate delle virtù. Non certo apertamente, perché al contrario,  quando il truffatore si fa scoprire, tutti sono pronti ipocritamente a dargli addosso in nome di non si sa bene quale etica. Ma appena è passata l’ondata di ipocrita indignazione, ricominciano tutti a fare esattamente le stesse cose che hanno appena finito di stigmatizzare così duramente. Sepolcri imbiancati, ipocriti, gente marcia e priva di ogni scrupolo.

Prendiamo ad esempio le assicurazioni. Che fossero un’associazione a delinquere messa lì per taglieggiare la gente mi era noto da tempo. Tuttavia non pensavo che si potesse arrivare ai livelli di perversione rapinosa nel quali mi è capitato di imbattermi.

Succede che ho la patente da quasi cinquant’anni, ho in tutta la mia vita causato due incidenti due, entrambi di poche centinaia di migliaia di lire o qualche centinaio di euro. L’ultimo l’ho avuto circa dodici anni fa. Cinque anni fa ho deciso di dare via la macchina perché non riuscivo più a mantenerne i costi. Allora la mia classe di merito era l’ottava o la settima, non ricordo con esattezza. Ah, devo precisare che nei cinquant’anni di patente, ho avuto innumerevoli vetture ed avrò percorso oltre due milioni di chilometri. Insomma, per le assicurazioni dovrei essere un guidatore “virtuoso”, visto che con me hanno sborsato poco o nulla ed hanno incassato tantissimo.

Adesso che ho cambiato casa e mi trovo un po’ isolato, ho deciso di ricomprare una macchina, una utilitaria usata a pochi soldi per coprire la distanza tra casa e la stazione quando devo andare a prendere il treno per lavoro, oppure per fare qualche giro qui intorno. La macchina, purtroppo, serve, perché lo stato dei servizi pubblici non è pietoso, ma assolutamente indecente. E poi comincio ad avere qualche anno di età e portare pesi a piedi non è proprio una cosa semplice. Quindi mi metto alla ricerca di una macchinetta da comprare e ne trovo a bizzeffe, a 500, 700, 1.000 euro. Una pandina di una decina di anni, insomma una macchina con poca cilindrata e che consumi poco e che posso comprare ad un prezzo stracciato. Sapete, la crisi è proprio dura per tutti e di meglio non posso permettermi.

Poi vado a simulare il costo di un’assicurazione per questo tipo di macchina considerando la mia storia personale. E qui arrivano le sorprese: visto che ho dismesso l’ultima macchina cinque anni fa, e quindi non pago il pizzo all’associazione a delinquere assicurazioni da qualche anno, la mia classe di merito è tornata a quella di un neopatentato, ovvero riparto da 18. Sembra assurdo ma non lo è affatto. La macchina vecchia, poi, è considerata più a rischio di una nuova. Eh già la lobby delinquenziale delle assicurazioni ha stretto un patto delinquenziale con l’altra lobby delinquenziale dei costruttori di macchine, per cui se non hai i soldi per comprarti una macchina nuova, devi pagare molto di più, e chi lo sa qual è la ragione di questa assurdità.

Morale della favola, provo con diverse compagnie online, da Direct Line a Generaltel, a Genialloyd, ConTe ed altre ancora. Qui ho messo il preventivo di una di queste compagnie. Come ben sapete, queste reclamano di dare l’assicurazione a prezzi stracciati, di far risparmiare tantissimo, praticamente di regalare il loro servizi e piangono continuamente miseria. Si sono pure inventati siti farlocchi che spendono milioni di euro in pubblicità televisive e sul web per dimostrare che c’è una concorrenza feroce tra le compagnie, e che queste sono costrette ad abbassare i prezzi rimanendo all’osso per il massimo risparmio dell’utente. Falso, sono truffe perpetrate da compagnie che hanno il monopolio del mercato attraverso un cartello con cui fanno i prezzi di servizi assolutamente esosi. Lo so che c’è qualcuno che davvero paga qualche centinaio di euro l’anno per assicurare la macchina, ma è solo se hai sempre avuto l’assicurazione, non hai mai fatto incidenti e hai sempre pagato il pizzo ai mafiosi assicuratori. Oppure se fai quella piccola truffetta che consiste nell’intestare l’assicurazione al genitore, o al nonno, o all’amico, o alla società che ce l’ha da tanti anni e così scalare le classi di merito senza patemi e senza costi assurdi.

Perché adopero questo linguaggio e li considero ignobili truffatori? Semplice, a me hanno chiesto la bellezza di 3,500 euro l’anno per assicurare un pandino di dieci anni, insomma, da quattro a sette volte il costo della macchina, ovviamente solo per la RCA, perché del furto non se ne parla nemmeno, e dieci volte il costo sbandierato dalla pubblicità degli assicuratori per la stessa vettura. Da un lato pubblicizzano assicurazioni da 3/400 euro l’anno, dall’altra, appena possono, ti salassano con costi proibitivi. Danno il contentino a quattro gatti per salassare la maggioranza delle persone. È ovvio che non potrò permettermi una macchina a queste condizioni, a meno che non usi anche io la truffetta di intestare l’assicurazione a qualcuno che ha una storia virtuosa e soprattutto a pagato il pozzi con continuità. I truffatori considerano sempre tutto come loro simili, e quindi ci considerano tutti come propensi a fare le truffe come loro fanno da tempo immemore. Non riescono ad avere un’altra visione della vita, se sei un truffatore tutti gli altri lo sono e l’abilità consiste nel saper truffare meglio guadagnando il più possibile.

La cosa grave è che quello della RCA non è un mercato libero, perché in questo caso rinuncerei all’assicurazione e cercherei di andare piano per non fare incidenti, ma avere la RCA è obbligatorio per legge. La legge è anche giusta, per carità, ma così com’è gestita da questa banda di delinquenti, finisce per diventare il pizzo obbligatorio ad un’associazione a delinquere che è peggio della mafia. Un servizio pubblico dovrebbe essere gestito secondo criteri di pubblica utilità e di pubblico interesse. In altri termini, poiché stiamo in una società che a parole sbandiera la tutela dei meno fortunati, almeno nella carta Costituzionale e nelle parole dei governanti, ci si aspetterebbe che anche per le assicurazioni che, ripeto, per la RCA svolgono un servizio pubblico, sia così. E posso capire che ci possano essere delle variazioni tra le polizze, dal minimo sbandierato dalle pubblicità al 50% in più, forse al doppio, ma già mi sembrerebbe un’esagerazione.

E invece, la differenza è abissale, prendi il minimo e lo moltiplichi per dieci o per venti o per trenta in alcuni casi, ed ottieni il tuo premio da pagare. Il pizzo ai mafiosi, appunto. Com’è noto, conta anche l’appartenenza territoriale. Sei residente a Napoli? Paghi dieci volte quello che si paga a Belluno. Già perché a Napoli organizzano le truffe, questa è la scusa. Però poi vai a vedere le statistiche e non sembra proprio così, Napoli sta un po’ sopra la media ma nemmeno tanto e i napoletani, Comune in testa, si battono da tempo contro queste esose e rapinose ingiustizie. D’altra parte, se le compagnie truffano i propri assicurati approfittando di governi complici e di leggi fate con i piedi, ci sarebbe anche da aspettarsi che l’ingegno napoletano riversasse sui truffatori la truffa. Che in Italia ci siano decine di migliaia di incidenti farlocchi è un dato di fatto. E cosa c’è da aspettarsi se le compagnie hanno questi comportamenti? I truffati a loro volta truffano e poi si vede chi è stato più furbo. Non è profondamente detestabile tutto ciò?

Ma torniamo al servizio pubblico. Lo Stato, di fatto, impone ai cittadini di privare un pizzo a dei privati per un servizio che viene loro imposto per legge. E però sono i privati e non lo Stato, a stabilire le regole e i costi di questo servizio. In pratica fanno quello che vogliono, e non puoi nemmeno protestare. C’è da meravigliarsi se il 40% delle vetture in Italia gira senza assicurazione o con tagliandi fasulli e che vengano denunciati ogni anno decine di migliaia di incidenti finti?  E che la Magistratura debba smantellare periodicamente associazioni a delinquere fatte da periti, avvocati, carrozzieri, meccanici, assicuratori, medici e via dicendo, che organizzano queste truffe avallando gli incidenti fasulli? È la guerra fra truffatori, e in mezzo ci sta la gente perbene che alla fine ci rimette la pelle. Il popolo di truffatori, trattato come tale ed alla fine si finisce per crederci, reagisce truffando i truffatori. Ma che schifo.

Ebbene io non ho la residenza a Napoli, ma a Anzio che, a quanto pare, è praticamente la stessa cosa.  Leggo che un neopatentato napoletano, se vuole assicurare la macchinetta nuova che ha appena acquistato con i soldi di papà e di mammà, dovrebbe pagare la bellezza di 9.000 euro l’anno di RCA. Tutto sommato mi va anche bene che non sto a Napoli… Ma si può essere più delinquenti di così? Ci vuole tanto a fare una leggina per la quale le differenze tariffarie non possono superare il 100% rispetto alla tariffa base? Ed un’altra leggina per cui la classe di merito è relativa alla persona ed agli incidenti che ha fatto durante la sua vita, e non al fatto che paghi con continuità il pizzo alle compagnie? E che quelli che fanno le truffe alle assicurazioni vengano puniti severamente, come dovrebbe essere in ogni paese civile? È così difficile capire che se uno sta in difficoltà economiche non deve essere punito caricandolo di costi assurdi e di sanzioni efferate per questo? Che lo Stato dovrebbe fare esattamente il contrario e tutelare i più deboli invece di massacrarli di tasse e di pizzi?

Da ultimo una considerazione: ma perché in Svezia per assicurare la stessa macchina, mi chiedono 180 euro l’anno e in Italia venti volte tanto? Ma come ci hanno ridotti questi banditi?

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Un pensiero riguardo “Cronache da una società detestabile

  1. Interessante come situazione; soprattutto in un paese che non offre alternative di sorta all’auto privata in tema di trasporti. C’è sempre un metodo per spennare un italiano, in Italia.

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