La guerra in Ucraina e la democrazia

russi e ucrainiDopo la rivoluzione di  Maidan, che ha cacciato il governo del corrotto Victor Yanukovych, che a sua volta aveva cacciato il governo della corrotta Julia Tymoshenko,  in Ucraina tira aria di guerra. I media occidentali, dopo aver inneggiato al trionfo della democrazia per la cacciata di Yanukovych, adesso gridano all’invasione e mostrano ragazze ucraine che agitano foto di Putin travestito da Hitler. Ora, finché queste favole le raccontano i medi americani, la cosa potrebbe anche avere un senso. In fondo, il Maccartismo negli USA non è mai morto, e pure se tutto si può dire di Putin tranne che è comunista, la Russia si terrà questa nomea almeno per i prossimi quattrocento anni, e persino se restaurassero la dinastia dei Romanov! Gli americani sono molto più ottusi di Berlusconi, quando addita i comunisti in Italia (A proposito, ne conoscete qualcuno? No Vauro no, grazie…).

Mettiamo un po’ di ordine nelle vicende drammatiche di queste ore, che rischiano di riportare la guerra in Europa centrale a poca distanza da noi, come accadde con la guerra di Jugoslavia, che finì in un bagno di sangue e nella frantumazione del paese. Questo è ciò che rischia anche l’Ucraina, vista la situazione e la composizione etnica del suo vasto territorio.

Dico subito che quella del popolo che scende in piazza per la democrazia e contro il dittatore e si fa ammazzare per l’Europa Unita è una favola per gonzi americani. A quanto pare, anche noi Europei dobbiamo aver assunto la stessa faccia da gonzi, forse a forza di mangiare schifezze da McDonald’s, perché ce la propinano anche a noi e in molti ci credono pure. Appunto mettiamo un po’ di ordine e cerchiamo di capire che sta succedendo.

1) A chi giova la destabilizzazione dell’Ucraina? La domanda è essenziale per districare la matassa. E la risposta è una sola. Gli unici che hanno reale interesse alla destabilizzazione dell’Ucraina e delle relazioni con la Russia sono gli USA. La Germania ha solide relazioni con la Russia verso la quale sta spostando parte dell’export che non riesce più a piazzare in Europa meridionale, dopo averne provocato il disastro. È nota la rilevante portata economica dell’accordo tra Germania e Russia dopo la caduta del muro di Berlino. Soprattutto, è noto il fastidio che provano gli americani nel solo pensare ai tre gasdotti che portano il gas in Europa e sui quali non hanno alcun controllo. Quello più noto, il gasdotto che attraversa l’Ucraina e per il quale ci furono in anni passati divergenze e contrasti tra Russi e Ucraini. Ma quelli più importanti e fastidiosi per gli Americani, sono il gasdotto del mar Baltico (North Stream), che porta il gas direttamente in Germania, e quello del Mar Nero (South Stream) che lo porta in Europa meridionale e quindi anche in Italia. Insomma, se diciamo che uno degli oggetti della contesa è questo ultimo gasdotto, non sbagliamo. In altri termini, l’asse economico Russia – Germania e quindi EU, preoccupa e non poco gli Americani che stanno cercando in tutti i modi di isolare ed accerchiare la Russia. D’altra parte gli americani hanno speso la bellezza di cinque miliardi per portare la “democrazia” in Ucraina, come confessa candidamente Victoria Nuland (dal minuto 7:26 in poi), Sottosegretario di Stato USA per l’Europa che, non a caso, nelle ultime cinque settimane, è stata a Kiev ben tre volte.

2) Chi c’era in Maidan? Altra bella domanda. All’inizio molta gente comune, stanca delle vessazioni di un governo che era persino più corrotto dei governi italiani. La corruzione è un problema molto serio nei paesi ex comunisti, dove la burocrazia non ha mai mollato il potere (come ben sapevano Lenin e Trotsky) e lo continuano a gestire taglieggiando la popolazione e sostenendo il satrapo di turno.La gente si era illusa con la rivoluzione arancione di Julija Tymoshenko che fosse possibile aderire all’Europa in tempi relativamente brevi e compatibili con quelli dell’adesione di altri paesi dell’Est Europeo come Polonia, Bulgaria e Romania, ma poi sono sorte difficoltà soprattutto perché la UE non è in grado di accogliere l’Ucraina senza destabilizzare definitivamente l’Unione. Mancano le risorse per accogliere cinquanta milioni di persone relativamente povere ed un’economia in bancarotta come quella ucraina. E d’altra parte agli ucraini interessa, più che l’Europa in sé, l’adesione al trattato di Schengen, che gli consentirebbe di muoversi liberamente in Europa senza sottostare alle vessazioni ed ai taglieggiamenti della burocrazia per i visti. Ovvero, proprio ciò che la UE non vuole. Quando sono cominciati gli scontri violenti, in piazza non c’era più il popolo di “Schengen”, bensì gruppi armati di tutto punto con i soldi degli americani, e inquadrati militarmente. Sinceri democratici? No, i fascisti e i neonazisti del partito “Svoboda” e del partito “Settore Destro”, quelli che hanno preteso ed ottenuto, dopo aver gestito la piazza, un ruolo importante nel nuovo governo rivoluzionario, al punto che gestiscono il Ministero della Difesa. Tanto per essere chiari, il partito Svoboda è stato indicato da Israele come il partito antisemita più grande d’Europa, e i nostri eroi democratici non hanno esitato un attimo a chiamare i terroristi islamici a dargli una mano contro il comune nemico russo. Cosa può fare la politica! Da una parte gli USA combattono a spada tratta il “terrorismo” in tutto il mondo e dall’altra parte lo finanziano in funzione anti russa. Il governo di Israele per ora tace, ma sarei curioso di sapere cosa ne pensano realmente delle iniziative americane in Ucraina, e soprattutto del supporto e dell’aiuto dato al Partito Svoboda e al “Settore Destro”.

3) Della democrazia nel XXI secolo. Insomma, i moti di piazza a Kiev non c’entrano niente con la democrazia, mentre hanno molto a che vedere con strategie geopolitiche un po’ miopi e pericolose degli americani. Che vogliono colpire la Russia, ma anche l’Europa e la Germania. Solo che i nostri politici non lo capiscono o, se lo sanno, fanno finta di non saperlo per servilismo, vigliaccheria e stupidità. Insultare i politici italiani degli ultimi venti anni è come sparare sulla croce rossa, ma fanno davvero schifo. Quanto alla democrazia, occorre fare attenzione: Yanukovych non è andato al potere per volontà divina o dopo un colpo di stato, ma è stato regolarmente eletto nel 2010. E anche i governi precedenti erano accusati di corruzione e di parassitismo. Gli ucraini non sono scesi in piazza per la democrazia, visto che hanno uno straccio di democrazia parlamentare che funziona meglio della nostra. Qui da noi, infatti, alla crisi non sono seguite nuove elezioni, ma governi nominati per volontà divina (leggi il Presidente Napolitano) e senza alcun passaggio elettorale, mentre a Kiev la crisi economica ha portato a nuove elezioni che hanno visto la vittoria di Yanukovych. Come dicevo prima, sono scesi in piazza per Schengen, illudendosi che la UE sia pronta ad accoglierli, cosa che è del tutto lontana dalla realtà. Insomma, finanziare Svoboda non sarebbe diverso dal finanziare Casa Pound e Forza Nuova in Italia perché con moti di piazza facciano cadere il governo. Anche qui da noi la gente non ne può più della corruzione e del parassitismo di Stato. E anche di questa finta democrazia. La democrazia di Kiev era in un certo senso meno finta della nostra, ma la raggiungerà presto.  Quanto alla finzione, basta considerare che sono sufficienti quattro paramilitari in piazza a far cadere un governo eletto legittimamente, oppure le manovre e le minacce al Parlamento di alcuni banchieri per avere da oltre tre anni governi eletti senza elezioni. Finzioni, appunto.

4) Un po’ di storia. Kiev e l’Ucraina centrale appartengono alla Russia della metà del ‘600. Lo stesso nome Russia viene dalla denominazione “Rus'” con cui venivano chiamate le popolazioni slave, finniche e nordiche  dell’Europa Orientale. Queste popolazioni ebbero come centro culturale e politico proprio Kiev, e il territorio circostante era denominato il Rus’ di Kiev. La Russia ha fatto tre guerre sanguinose e durissime per la Crimea. In una di queste, quella della famosa battaglia di Balaclava, con la carica folle dei seicento ussari e dragoni che è passata alla storia come l’ultima folle carica a cavallo della guerra moderna, ci sono andati anche i Bersaglieri del generale La Marmora dietro indicazioni di Cavour che non voleva che i rapporti tra austriaci e  francesi si rinsaldassero troppo per via dell’alleanza comune contro i russi. Era il 1854 e di lì a poco il Piemonte avrebbe iniziato la guerra contro gli austriaci con l’alleanza decisiva della Francia. Anche allora, la politica inglese era di limitare la temuta espansione della Russia ed impedirgli l’accesso al Mar Nero. Da non sottovalutare il fatto che la Turchia, che dopo aver cercato invano di entrare nella UE, si è legata a doppio filo agli USA, ha tutto l’interesse economico e strategico a limitare il ruolo della Russia nel Mar Nero sul quale essa stessa si affaccia. Digressione importante: ora la Turchia non ci pensa più ad entrare in UE, e sta crescendo moltissimo per conto suo facendo una concorrenza spietata alle imprese europee che, grazie alle lungimiranti politiche economiche ed all’Euro. sono impossibilitate a rispondere in modo adeguato. In Crimea, la grande maggioranza della popolazione è di origine Russa e parla il russo. E difatti, la prima cosa che ha fatto il Parlamento della Crimea che, in quanto regione autonoma, ha un proprio Parlamento e governo, è stata quella di anticipare al 31 marzo il referendum che sancirà la scissione della Crimea dell’Ucraina. Naturalmente, gli americani hanno subito gridato che l’integrità territoriale dell’Ucraina è sacra, esattamente le stesse parole che spesero per la Jugoslavia e per la Libia. Se l’obiettivo era il gasdotto della Crimea, è chiaro che la secessione di questa e l’annessione alla Russia vanificherebbe il piano. Quindi, contro la logica, contro il popolo della Crimea, contro la storia (la Crimea è russa dalla metà del settecento, ma fu assegnata all’Ucraina da Krushev, che era ucraino, una sera che pare fosse più brillo del solito), l’unità territoriale adesso è diventata sacra e inviolabile. E c’è da scommettere che i fascisti e i nazisti ucraini ci credano e vogliano scatenare la guerra per questo. Insomma, se gli americani volevano la guerra (non la democrazia, non la pace, ma la guerra in mezzo all’Europa) stanno facendo di tutto per riuscirvi.

5) E per finire un po’ di finanza.  L’Ucraina è praticamente in bancarotta. Yanukovych ha cercato aiuto dall’Unione Europea, e per aiuto si parla di soldi ovviamente, così come aveva fatto la Timoshenko prima di lui, senza cavare un ragno dal buco. Tante promesse ma nemmeno un euro. Anzi, vista l’aria che tira in Europa, la prospettiva era di un bel programma lacrime e sangue come quelli che  hanno devastato Grecia, Spagna, Portogallo e stanno devastando anche l’Italia, e nemmeno una breccola. Per questa ragione, Yanukovych aveva accettato il piano di finanziamenti della Russia che prevedeva un versamento immediato di 15 miliardi di dollari, con i quali fare fronte alla imminente scadenza di un finanziamento FMI di due miliardi ed avviare un qualche programma di riforme e di rilancio economico. Oltretutto, l’accordo prevedeva un forte sconto sul prezzo del gas praticato agli europei che pagano 400 dollari ogni mille metri cubi di gas, mentre agli ucraini il prezzo sarebbe stato di 268,5 dollari. Insomma, i guai finanziari dell’Ucraina sembravano allontanarsi con la firma in dicembre dell’accordo con la Russia, e proprio questo ha provocato l’accelerazione dei moti di piazza e la caduta di Yanukovych. E ora succede che la Gazprom ha deciso che non ci sono più le condizioni per praticare lo sconto, reclama il pagamento immediato di arretrati per 1,23 miliardi di dollari e minaccia la sospensione delle forniture. Il FMI vuole i soldi, l’Unione Europea non ci pensa nemmeno a tirare fuori un euro, e gli americani dopo aver esborsato cinque miliardi per la rivoluzione, non hanno nessuna intenzione di tirare fuori altri dollari. Morale, l’Ucraina andrà in default e cos’altro potranno fare i neonazisti ucraini se non una guerra? A meno che non ci sia un improvviso ravvedimento del popolo ucraino, che tra breve tempo si renderà conto del disastro che è stato combinato, ed una rapida defenestrazione dei nazisti ucraini, prevedo un periodo difficile per gli ucraini e per noi tutti. Tensioni e guerre nell’Est europeo, andranno ad acuire le tensioni in casa nostra e ad impedire lo sviluppo di un mercato potenzialmente enorme e geograficamente vicino.  Esattamente quello che volevano gli americani.

6 pensieri riguardo “La guerra in Ucraina e la democrazia

  1. […] La guerra in Ucraina e la democrazia Ripropongo questo mio articolo del 3 marzo 2014 sulle origini della rivolta di Maidan e le conseguenze che avrebbe avuto per l’Ucraina, per la Russia, per l’Europa e per gli Usa, i veri artefici di questa drammatica situazione. Tutto quello che è successo dopo, guerra compresa, era già chiaramente prevedibile fin da allora. ma si sa che la memoria della gente è molto corta, che la narrazione ufficiale dice tutt’altre cose, molto rassicuranti per la gente che non ha l’abitudine di approfondire, di informarsi di ragionare sulle conseguenze di certe azioni. Ricordare il passato aiuta a capire quello che accadrà in futuro. […]

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  2. La Crimea è strategica per i russi per due motivi, è l’accesso al Mediterraneo, attraverso il Mar Nero, per la flotta militare ed è il luogo da cui si può controllare la fascia di mare attraverso cui passa il gasdotto South Stream verso l’Europa del Sud.

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