I forconi di Roma

romaMa che bello! I conti della Capitale sono al dissesto completo dopo la mancata approvazione del solito decreto di salvataggio che la stampa nazionale ha battezzato con l’espressione “decreto SalvaRoma”, e la città dovrà chiudere. Ha ragione Marino a dire che l’espressione “SalvaRoma” è falsa e fuorviante. Si tratta, in realtà di soldi che lo Stato trattiene dalle tasse dei romani e che non sono stati trasmessi al Comune, insomma il solito furto di Stato, che per darti poi i tuoi soldi fa finta di elargire aiuti. Marino, del quale non ho alcuna stima, ma che in questa circostanza mi sta piacendo molto, minaccia di chiudere la città e invoca i forconi contro i politici e la politica da strapazzo. Niente bus e metropolitana, niente servizi di manutenzione delle strade, degli alberi, dei giardini, delle fognature e dei tombini, niente Municipale e niente parcheggi, né semafori, né multe e nemmeno traffico. Niente trasferimenti ai Municipi e quindi, chiusi gli asili nido, i centri anziani, i giardini e parchi pubblici, l’assistenza domiciliare e quant’altro di loro competenza. Gireranno solo le auto blu dei politici, così i cittadini sapranno subito e senza alcun dubbio con chi prendersela.

Insomma, chiude la città soffocata dai suoi debiti, da orde di politici cannibali, corrotti e incapaci, stretta nella morsa di una crisi senza fine e di un sistema economico che è arrivato alla fine ed è incapace di trovare soluzioni ragionevoli, perché è esso stesso l’essenza dell’irragionevolezza. La crisi è in tutto il mondo, ma in Italia e in particolare a Roma, precipita prima verso il collasso per le particolari condizioni del nostro paese e della città. Appunto, la corruzione, l’ingordigia, la stupidità, l’incapacità, l’individualismo esasperato e ottuso, la mancanza di senso civico, la mancanza di idee e di buona volontà, l’ipocrisia dominante e il  marciume putrefatto che ha occupato da tempo i santuari della politica e dell’amministrazione. In questo consolante quadretto, la demagogia e l’ipocrisia la fanno da padrone, e sarà difficile uscirne. Spero che la gente prenda davvero i forconi ed insegua questa banda di politici incapaci per buttarli a Tevere, come pure è successo in passato.

Eppure una soluzione ci sarebbe. Nel 2006 facemmo un convegno alla Provincia per lanciare una moneta locale che avrebbe potuto salvare i conti della Capitale già allora in dissesto. Già perché la storia del dissesto è antica e viene dal lontano, come l’economia del debito, e più passa il tempo e più sia aggrava, come ho spiegato mille volte. Già allora avvertivamo che solo interventi radicali potevano invertire la tendenza: grande entusiasmo ma poi nessun politico è riuscito a passare dalla politica ai fatti. La precarietà della politica e dell’amministrazione, la mancanza di coraggio, la connivenza con il potere finanziario, la subordinazione alle lobbies ed ai centri criminali che decidono della vita dei cittadini. Con questa politica è impossibile costruire qualcosa di concreto, di positivo e di innovativo. Nel 2009,poi, provammo con il XV Municipio. Anche lì un anno di studi, di discussioni, di dibattiti e poi alla fine un progetto che fu approvato all’unanimità dalla Giunta del Municipio e persino dal Consiglio (!). Si trattava di fare una moneta locale a tasso negativo per finanziare i servizi del Municipio e sostenerne la spesa corrente anche con i tagli dolorosi imposti dalla mancanza di fondi nel Comune. Eravamo pronti a partire quando, dall’alto dei cieli della politica, arrivò il veto. Questa moneta non s’ha da fare, disse un qualche bravo sgherro di un novello Don Rodrigo che spero sia stato colto dalla peste come l’originale manzoniano.

“Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole”, e così buttammo tutto al macero e il Municipio chiuse un centro anziani ed un asilo nido che voleva invece, tenere aperti con lo Scudo, la monetina a tasso negativo che avevamo tagliato sulle esigenze del territorio. Ora, chiuderanno tutti gli asili nido e tutti i centri anziani, oltre al resto. Magnifico. Ho sempre guardato con sospetto alla logica del tanto peggio tanto meglio, ma non c’è altro da fare. E quindi che arrivino i forconi e gli schiaffoni insieme ad una sana esplosione di rabbia popolare. Con gli stupidi è inutile ragionare e discutere, ti portano sul loro piano e lì ti battono senza rimedio. Schiaffi e forconi, e poi si vedrà.

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