X files: l’ultimo spazio di libertà?

La recente diffida che l’Unione Europea ha fatto a Elon Musk, minacciando sanzioni se X non si fosse adeguato alle norme contro la “disinformazione” emanate dalla UE, mi ha definitivamente convinto che X è l’ultimo spazio di libertà di espressione che è rimasto nel mondo occidentale. Il  commissario al mercato unico Thierry Breton, che evidentemente deve essere stato investito da qualcuno della UE della funzione di portatore della verità suprema e unica, ha inviato una diffida a Elon Musk, patron di X, già Twitter, nella quale afferma che sulla piattaforma girano molte false notizie sulla guerra in Ucraina e quella tra Israele e Hamas, e l’invita a dare giustificazioni entro 24 ore minacciando sanzioni in caso contrario.

La risposta di X si è tradotta in un richiamo allo spirito del primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti che, tra le altre libertà, garantisce quella di parola. Concetto che ormai sembra essere stato del tutto accantonato in Europa e in buona parte degli Stati che fanno parte dell’Occidente collettivo, nei quali la libertà di espressione è subordinata al pensiero dominante. Al punto che se qualcuno prova ad avanzare qualche critica, anche la più elementare e ragionevole, viene subito attaccato duramente ed etichettato come filo Putin o filo Hamas, escluso dal sistema mediatico in modo brutale e clamoroso, e sottoposto ad angherie e vessazioni nel suo ambiente. Il povero Patrick Zaki, non appena ha provato a dire che i palestinesi in fondo qualche ragione ce l’hanno, ha subito compreso sulla sua pelle che cosa significhi il doppio standard del mediatico occidentale. Analoga esperienza è capitata ad un ebreo doc, Moni Ovadia, che ha osato avanzare qualche critica a Netanyahu ed è stato messo in stato di accusa come antisemita (lol) dai fascisti al governo!

Ormai, il sistema mediatico costruisce le sue bugie quotidiane e guai a chi non si adegua e non le ripete in modo assolutamente acritico. Nelle colonie periferiche, come ormai è diventata l’Italia, non ha alcuna importanza che negli Usa il dibattito sulla politica estera di Biden sia percorso da critiche feroci che espongono le ragioni di russi e palestinesi nei rispettivi conflitti, che in Israele la maggioranza della popolazione addebiti a Netanyahu la responsabilità dell’attacco di Hamas, qui non si può esporre alcun tipo di critica. E lo stesso sembra accadere in tutta Europa, dove regna incontrastato il divieto di fake news, che vengono definite tali dal Ministero della Verità di Bruxelles. Ministero che, con ogni evidenza, fa capo alla fazione dei neocons americani che in Europa hanno fatto strame di ogni forma di opposizione e di critica. D’altra parte quando i governi dei paesi europei assumono provvedimenti che sono in evidente e conclamato contrasto con gli interessi dell’Europa e nessuno dice niente o quasi, non è difficile imporre un qualsiasi pensiero per quanto possa essere ostinatamente contrario alla realtà dei fatti.

Per la verità era così anche negli USA, ma poi Elon Musk ha rotto la cappa di unanimità del mediatico acquistando Twitter sul mercato a un prezzo assolutamente folle, ma che alla fine renderà giustizia al senso degli affari del nostro. Per ottenere qualche risultato, Musk ha dovuto cacciare a pedate una serie di dirigenti messi lì da Cia, Fbi, Soros ed altre edificanti istituzioni universalmente note per essere tutrici della verità e della correttezza dell’informazione e della tutela dei diritti umani e della privacy. Le pedate sono state particolarmente forti e dolorose per questi campioni di democrazia, e il mediatico e ne è lamentato fortemente ma poi, visto che contrariamente a quello che affermavano, X cresceva a dismisura, sono passati alla tattica dell’isolamento e della calunnia strisciante. Naturalmente Musk se ne frega e X continua a crescere e a lasciare ampia libertà di espressione a chicchessia.

Mi chiedevo se non fosse il caso di chiedere a Musk di intervenire anche nel nostro paese per comprare qualche casa editoriale. Il prezzo sarebbe giusto quattro soldi, i giornali italiani sono così malridotti a forza di raccontare balle che le loro vendite si sono ridotte a un decimo di quelle di una ventina di anni fa. Non credo che dopo l’acquisto ci sarebbe bisogno di cacciare nessuno, gli pseudo giornalisti alla guida di codeste un tempo edificanti testate, sono maestri nell’arte del voltagabbana e si adeguerebbero in quattro e quattro otto al presunto credo del nuovo padrone. Presunto, perché in realtà Musk cerca realmente di proteggere la libertà di espressione e non è portatore di nessun altro credo che non sia legato alla libertà individuale, ma poiché i nostri direttori sono servi dentro e non sono più in grado di esprimere un proprio pensiero diverso da quello della elite dominante, ci sarebbe una gara surreale per cercare di indovinare l’essenza di questa nuova elite al potere del mediatico.

In fondo questa è la contraddizione principale del capitalismo. Poiché la sua ideologia di base è dettata dalla logica del capitale, di fronte al dio denaro non c’è ideologia di potere che tenga. Certo la concorrenza con le lobbies dominanti sarebbe forte e in una prima fase potrebbe sembrare una lotta impari: i principali fondi di investimento dispongono di migliaia di miliardi di dollari per imporre il loro credo a chiunque. Ma se la maggior parte della popolazione del mondo, quella che produce ormai la maggioranza del PIL per potere di acquisto non crede più a niente che viene da quella fonte, il castello costruito dal potere verrà giù con un fragore ora inimmaginabile ma alla fine non tanto lontano. La natura di internet è di essere uno spazio di libertà, ed è questa la sua maggiore fonte di profitto per gli investitori. Qualche crepa nel castello già si intravede, e vogliamo scommettere che alla fine il regno della menzogna mostrerà le sue terga nude sprofondando nel ridicolo che ha ottusamente e arrogantemente costruito? Ma vi pare possibile che sia diventato inopportuno persino esporre le bandiere della pace nel nostro paese? O che ci siano “giornalisti” che predicano la guerra totale e l’uso di bombe atomiche per risolvere i problemi ed assicurare “la pace”? Ma ci siamo impazziti tutti? Forza Elon!

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