Auguri e buoni propositi per il 2023

Auguri a tutti per il Nuovo Anno, con l’espressione tipica degli antichi romani che brindavano ad Anna Perenna, la dea che portava il nuovo anno nelle società gilaniche. Ceteris (dies) (dedicabuntur) Annae Perennae, come ci ricorda Ovidio nei Fasti per la festa delle Idi di Marzo, quando prima di partire per la guerra, i legionari andavano a Villa Glori a portare un voto alla Dea e poi si imboscavano dentro una fratta con la loro donna per brindare e fare l’amore tutta la notte. Non erano molti quelli che avevano una donna, allora, e Ovidio riferisce che erano considerati molto fortunati gli uomini che potevano fare questo rito che risale a un’epoca antecedente il ratto delle Sabine, perché poi le donne ce l’avevano più o meno tutti. Perciò, se siete cosi fortunati da avere il vostro amore con voi, andate all’altare di Anna Perenna (sta dietro Piazza Euclide a Roma, l’hanno trovato una ventina di anni fa scavando per fare un garage sotterraneo), dedicatele la vostra statuina di buon augurio e cercatevi una fratta dove fare l’amore e bere il vino che porta all’oblio, che del domani non v’è certezza alcuna, come ci ricorda Lorenzo il Magnifico.

Oggi è una magnifica giornata, sembra quasi una giornata di inizio autunno, con il sole, una temperatura mite e l’aria leggera. Con un poco di coraggio c’è da andare al mare a fare il bagno anche qui, senza dover raggiungere i Caraibi o le Maldive. Sembra il clima ideale per trovare i buoni propositi che la fine dell’anno scorso ha fatto smarrire sembra a tutti.

Già, non sappiamo cosa ci sta succedendo, e proprio questo è il problema, come diceva José Ortega y Gasset, e come ripete Edgard Morin nel suo ultimo pamphlet – Svegliamoci! -pubblicato proprio qualche giorno fa, ed è forse il caso che cerchiamo di capirci qualcosa. A proposito di Morin, devo dire che leggendo il suo pamphlet mi è tornata la voglia di capire, di confrontarmi, di discutere, forse di combattere. Edgard Morin ha 101 anni, ma il piglio e la forza morale di un ragazzino, e la forza fisica di un uomo maturo. A pensarci bene io ho quasi trent’anni meno di lui, e stavo pensando di gettare la spugna, visto il livello di stupidità e di follia al quale è arrivato il mondo. E poi sto vedendo che da qualche settimana, pressoché quotidianamente qualcuno scarica un mio libro dal sito di Academia per leggerlo, ancorché il più giovane di essi abbia ormai superato i dieci anni. Forse c’è ancora qualcuno nel mondo che vuole cercare di capire, di confrontarsi con punti di vista diversi dal main stream, di cercare le strade per arrivare a costruire una società diversa da edificare sulle rovine marce di questa che ancora ci circonda e grava sulle nostre spalle.

Per carità, non penso affatto di essere il portatore della verità, ma forse un contributo a un dibattito serio sul “Che fare” di leniniana memoria posso darlo anche io. E allora i buoni propositi per l’anno che è appena iniziato cominciano proprio dal chiedersi “che fare” e cercare di dare una risposta. Ho pensato di fare una sorta di Simposio una volta al mese, con una cena in un locale o a casa mia, in cui invito qualcuno disposto a discutere con animo libero e sereno, nel senso di non condizionato dalle propagande belliciste che vanno tanto di moda dall’anno scorso, della situazione e di come porvi rimedio, e soprattutto di come costruire un’alternativa che sia praticabile nell’immediato e che possa diventare popolare e diffondersi rapidamente.

Una cena da riprendere con le telecamere e da mandare in onda, così che magari chi la segue da casa possa intervenire e dire la sua. E poi nelle settimane successive, fino alla cena seguente, discutere dei temi affrontati nella cena, delle soluzioni proposte, di quelle accettate e di quelle scartate, con incontri per via telematica. Ho intenzione di usare Google Meet per queste iniziative, che nella cena sono in presenza, ma per non più di una decina di persone, oltre non ce n’entrano in casa e non sono così bravo da saper cucinare per un numero maggiore di persone. e virtuali per i dibattiti seguenti. La cena può essere organizzata per una sera di un giorno della settimana (direi non nel fine settimana che la gente preferisce passare a fare attività più ludiche), e poi nello stesso giorno per le tre settimane seguenti, fare il dibattito per un paio di ore sulla piattaforma virtuale, magari dando anche indicazioni sui temi da affrontare nella cena seguente. Vi farò sapere quando e come si parte per questa avventura della conoscenza.

E poi ho deciso di finire entro quest’anno il mio libro sull’economia dell’abbondanza, che ho iniziato a scrivere quasi dieci anni fa e che segna il passo, un po’ per mancanza di tempo, un po’ per mancanza di energia, molto per la depressione che porta il constatare che le nuove idee sono neglette in questi tempi oscuri. Però tra i buoni propositi dell’anno nuovo, c’è anche il fatto di credere che le buone idee non muoiono mai, e che prima o poi la loro strada la troveranno. E se quelle che saremo in grado di esprimere sono buone idee, che si mettano alla prova!

E infine, una nota personale, tra i buoni propositi per l’anno nuovo c’è anche quello che il prossimo capodanno lo passerò con il mio amore al concerto di fine anno a Vienna. è tanto tempo che non la vedo più, la guerra ci ha divisi e chissà se la rivedrà mai. Ma bisogna avere fede nelle proprie idee, nei propri propositi e nei propri sentimenti, a dispetto di tutte le difficoltà e di tutti i problemi.

E se questo post è iniziato con gli auguri degli antichi latini, lo finisco con quello degli antichi greci, ΥγείαΖωήΧαράΕιρήνη, Ευθυμία, Ελπίς! “Salute, Vita, Letizia, Pace, Gioia e Speranza” com’è scritto in un mosaico di Alicarnasso oggi al British Museum per l’augurio del nuovo anno.

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Un pensiero riguardo “Auguri e buoni propositi per il 2023

  1. bravo, si credo che ci voglia un grado di follia non trascurabile per operare e credere di poter fare qualcosa in questo stato in cui hanno ridotto le persone ormai di pura emozione senza un briciolo di calma e analisi

    grazie per lo spunto del centenario ci darò un occhiata!

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